Le partiture sono utilizzabili a soli fini didattici o di ricerca scientifica e senza scopo di lucro.
(art. 70, c. 1, L. 22 aprile 1941, n. 633, introdotto dalla L. 9 gennaio 2008, n.2, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n.21 del 25 gennaio 2008)

Cerca nella bacheca

Per la pubblicazione invia le partiture qui

ugocoppale@gmail.com

lunedì 16 luglio 2007

C'è posta per noi (4)

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Carmine ci manda una bella elaborazione di una antica ninna nanna valdostana.
Per solo e coro misto.
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arm. Carmine Leonzi
SCTB
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domenica 15 luglio 2007

La sposa morta (2)

(Nigra 17)
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Ascolta il coro "La Baita" di Scandiano (RE)
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Partiture:
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Altre due lezioni emiliane accostabili all'etichetta della "Sposa morta"
arm. Andrea Caselli
TTBB
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arm. Mario Fontanesi
TTBB
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mercoledì 11 luglio 2007

La pastora e il lupo

(Nigra 69)
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"...La vicenda dell'agnello della pastora recuperato vivo dalla pancia del lupo affamato per opera di un ardito cavaliere ha un'origine assai antica.
La prima versione nota è addi­rittura in latino (« Lucis orto si­dere ») ed è stata rintracciata, secondo quanto riferisce il Ni­gra, da Puymaigre al n° 119 dei « Carmina Burana », un mano­scritto medievale del XIII secolo di poesie latine e tedesche con­servato nel monastero di Bene­dictbeuern nell'Alta Baviera e pubblicato per la prima volta a Stoccarda nel 1847 e successiva­mente a Breslavia nel 1883.
Si tratta dell'opera di uno dei tanti « clerici vagantes », sorta di studenti che vagabondavano nel Medioevo da una università all' altra.
Ma la sua origine letteraria è stata smussata col passar del tempo dalla elaborazione popo­lare e in particolare nelle versio­ni toscane si ritrova la testimo­nianza della mentalità e dei co­stumi del popolo laddove la pa­stora, richiesta di un bacio dal cavaliere, gli raccomanda di parlar piano ché altrimenti, se qualcuno lo sentisse, la sua re­putazione di ragazza sarebbe ro­vinata e non troverebbe più ma­rito."

Da “Canzoni Toscane” – Claudio Malcapi – 1981
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Partiture:
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Due piemontesi
arm. A. Benedetti Michelangeli
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arm. Gianni Malatesta
TTBB
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una toscana
arm. Claudio Malcapi
TTBB
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e sette versioni del trentino
arm. Luigi Pigarelli
TTBB
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Nunzio Montanari
TTBB
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La pastora
arm. Cristian Gentilini
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La pastora
arm. Fernando Mingozzi
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La pastora
arm. Mino Bordignon
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arm. Gianni Malatesta
TTBB
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arm. Teo Usuelli
TTBB
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lunedì 9 luglio 2007

C'è posta per noi (3)

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Un altro amico, Carmine, ci manda una sua armonizzazione da attaccare.
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"Vi spedisco una mia composizione (parole e musica) per Coro Maschile: Li Zampugnire (gli zampognari). E' un canto originale che ho ripreso dal ricordo della melodia di due zampognari che venivano ad Atri (Te) tra gli anni '50 e '60. Restavano in paese, nel mese di dicembre, per 15 giorni e suonavano, porta a porta, in forma questuante. La melodia originale l'ho incastonata in una mia aria e un mio testo per tenore e coro. Il ricordo del testo originale era però un po' vago, allora l'ho "ricostruito" utilizzando i frammenti che avevo memorizzato."
Grazie Carmine e complimenti per l'elaborazione.
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Parole e musica di Carmine Leonzi
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domenica 8 luglio 2007

Un'eroina

(Nigra 13)
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Ballata assai diffusa in tutta l'Italia settentrionale e giù fino all'Abruz­zo e al Lazio. Appartiene al grande filone della "balladry" europea e la medesima storia ricorre in testi anglo-scozzesi, francesi, spagnoli, te­deschi, olandesi, scandinavi, ungheresi e slavi. Nelle raccolte italiane è generalmente riportata col titolo Un'eroina. Il corrispondente an­glo-sassone è la famosa Lady Isabel and Elf-Knight (Child 4).
Questo canto narrativo è conosciutissimo in tutto il territorio ber­gamasco, dov'è una delle canzoni più ricordate e cantate.
Da “I Canti Popolari Italiani” – Roberto Leydi – Mondatori 1973
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Partiture:
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Ed una emiliana
arm. Giorgio Vacchi
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la stessa per coro a voci miste
arm. Giorgio Vacchi
SCTB
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sabato 30 giugno 2007

C'è posta per noi (2)

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Un'altro amico, stavolta dal Piemonte, ci invia del materiale da attaccare. Grazie mille.
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Due canti piemontesi armonizzati dal grande Coro Monte Cauriol
arm. Monte Cauriol
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arm. Monte Cauriol
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Uno dei tanti canti piemontesi della pastorella a cui in futuro dedicheremo sicuramente un'etichetta
arm. Antonio Pedrotti
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ancora Piemonte...la famosa
arm. Andrea Mascagni
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Ed un tipico canto delle Langhe, sempre in Piemonte
arm. Ezio Brengetto
CTB
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mercoledì 27 giugno 2007

C'è posta per noi

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Finalmente qualcuno che vuole darci una mano...
Un amico di Trento ci ha inviato un po' di materiale da attaccare sulla bacheca, lo ringraziamo pubblicamente...e attacchiamo. Questo deve essere lo spirito del blog.
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Sono 5 pezzi d'autore e 4 popolari,
il primo è dedicato al Bivacco Bailoni in Marzola per il Coro "SAT-Bindesi"
purtroppo l'autore al momento mi è sconosciuto se qualcuno lo conosce me lo può comunicare
di ???
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Un canto sull'emigrante (etichetta: emigranti)
di Arturo Zardini
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di Terenzio Zardini
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parole di Onorio Piazza
musica di Antonio Piazza
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una canzone ladina
di F.Verginer
trascrizione di G.Farina
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la prima popolare è una villotta friulana
arm. F.Sartori
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un canto di cui non conosco per il momento l'autore (vale il discorso sopra),
che si accosta a due etichette presenti. ( La sposa morta e la bella e il vecchio).
arm. ???
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un canto d'osteria
arm. C. Mosca
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e per finire, la famosa (etichetta: emigranti)
arm. Monte Cauriol
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Aspettiamo fiduciosi altre collaborazioni.
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martedì 12 giugno 2007

Mario Marelli

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Mario Marelli, ottimo musicista e direttore di coro. Promotore della N.C.C.P (Nuova Creatività Corale Popolare).
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Partiture:
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Parole e musica di Mario Marelli
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Parole e musica di Mario Marelli
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Parole e musica di Mario Marelli
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Parole e musica di Mario Marelli
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Parole e musica di Mario Marelli
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Parole e musica di Mario Marelli
TTBB
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Parole e musica di Mario Marelli
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Parole e musica di Mario Marelli
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Parole e musica di Mario Marelli
TTBB
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venerdì 8 giugno 2007

Ninne nanne

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“…Per quanto riguarda le ninne nanne va osservato che questi canti non assolvevano soltanto al compito di quietare e addormentare i bambini, ma anche a quello di avviare il processo di inculturazione del nuovo nato (e inculturazione non soltanto musicale). Attraverso la ninna nanna, poi, era offerta alla donna un'occasione di sfogo non altrimenti possibile all'interno della società contadina tradizionale. Ciò spiega in parte perché tanto spes­so le ninne nanne, contro l'opinione corrente, non abbiano testi lieti e sereni e musicalmente si connotino come veri e propri lamenti,
anche disperati. Come ninne nanne il mondo popolare ha usato testi di ogni origine e carattere e non soltanto quelli (che solitamente sono definiti ninne nanne) in cui è fatto esplicito riferimento al sonno del bambino (con promesse o minacce). Non raramente nei testi delle ninne nanne compare l'immagine della morte e altrettanto spesso ap­paiono altri segni e immagini paurosi. Ciò che uniforma questi vari testi assunti nell'uso come ninne nanne è la funzione a cui vengono destinati, ma quasi mai i caratteri musicali originari vanno intera­mente perduti…”

Da “I Canti Popolari Italiani” – Roberto Leydi – Mondatori 1973

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“…L'obiettivo immediato di una ninna-nanna è ovviamente quello di far addormentare il bambino; qualsiasi testo può quindi essere utilizzato, qualsiasi melodia, purché il ritmo si adatti allo scopo. Ma è frequente il caso che – consapevolmente o no – l'«autrice» della ninna-nanna si serva di questo momento di libero sfogo per esprimere sentimenti e convinzioni che l' antifemminismo congenito di ogni società patriar­cale le impedisce di manifestare in altra occasione. Cullando il bam­bino, la madre parla quindi talvolta della sua condizione di donna, og­getto della scelta altrui; oggetto di desiderio ma esposta al «naturale» destino di sedotta-abbandonata, con il matrimonio come unica possi­bile sistemazione da guadagnare con il silenzio, la rassegnazione alla miseria e alla sottomissione, la bravura nelle occupazioni «femminili», la condanna ai lavori domestici e alla totale dedizione alla cura del bambino stesso…” “…In altri casi l'accento è posto soprattutto sulla miseria, sulla fame, sul necessario che manca. Quasi sempre, comunque, la ninna-nanna ha una funzione di «istru­zione» del bambino, di accostamento ai costumi, ai valori, alla realtà della vita…”


Da “I Canti Popolari Italiani” – Giuseppe Vettori – Newton 1975

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Partiture:
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arm. Giorgio Vacchi
TTBB
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Una ninna veneta
arm. Gianni Malatesta
TTBB
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la stessa ninna
arm. Giorgio Vacchi
TTBB
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Dormi mia bella, dormi
arm. Patrizio Paci
TTBB
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Dormi mia bella, dormi
arm. Giovanni Uvire
TTBB
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Dormi mia bella
arm. Mino Bordignon
TTBB
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Dormi, mia bella
arm. Terenzio Zardini
TTBB
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Toscana
arm. Claudio Malcapi
TTBB
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una serie di ninne nanne emiliane
arm. Giorgio Vacchi
TTBB
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La stessa per coro misto
arm. Giorgio Vacchi
SCTB
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arm. Giorgio Vacchi
SCTTBB
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arm. Giorgio Vacchi
TTBB
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Una dolcissima melodia trentina
arm. Renato Dionisi
TTBB
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la stessa in un'altra armonizzazione
arm. S. Deflorian
TTBB
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Russia
arm. S. Deflorian
TTBB
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Francia (Alvernia)
arm. Paolo Bon
TTBB
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Infine due ninne d'autore
testo di Danpa - Pallesi
musica di Mac Gillar
arm. Luciano Casanova Fuga
TTBB
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di Enrico Miaroma
2VP
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mercoledì 6 giugno 2007

A mezzanotte in punto

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Una canzonetta popolare molto famosa, racconta di un appuntamento galante nel bel mezzo della notte vicino ad una fontana…chissà forse una fuga d’amore? Ma il tradimento è sempre dietro l’angolo.
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Partiture:
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arm. Lamberto Pietropoli
SCTB
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arm. Gianni Malatesta
TTBB
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arm. Renato Dionisi
TTBB
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A mezzanotte in punto
arm Mario Lanaro
SCTB
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A mezzanotte in punto
arm Mario Lanaro
TTBB
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A mezzanotte in punto
arm. Alessandro Simonetto
TTBB
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A mezzanotte in punto
arm. Giovanni Uvire
TTBB
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A mezzanotte in punto
arm. Cauriol
TTBB 
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domenica 3 giugno 2007

Il grillo e la formica

(Nigra 127)
Questo notissimo canto narrativo già pubblicato fin dalla metà del secolo scorso e diffuso in tutto il nord e centro Italia si prende gioco del piccolo mondo degli insetti semplicemente traspo­nendovi i pensieri, sentimenti ed azioni degli uomini.
Giannini lo cataloga fra le « novellette », Fornari riferisce che è tuttora usato come « giro­tondo » nei giochi infantili.
Il canto può avere due svolgi­menti: uno tragico, con la morte del grillo subito dopo le nozze, scandita dal rintocco delle cam­pane a riprese successive; uno lieto, in cui gli sposi poveri in canna vengono aiutati a met­ter su casa da una schiera di altri animali che forniscono genero­samente chi il letto, chi il mate­rasso, chi il cuscino, o il pane, l'acqua, il vino, la carrozza, i cavalli, i servitori e via dicendo.
C'è anche qualche versione (Ferraro, Priore) in cui i due svolgimenti sono riuniti.
Da “Canzoni Toscane” – Claudio Malcapi – 1981
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Partiture:
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Una versione trentina
arm. Luigi Pigarelli
TTBB
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una versione veneta
arm. Gianni Malatesta
TTBB
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Ed una toscana
arm. Claudio Malcapi
TTBB
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La bella e il vecchio

ogni riferimento a fatti o persone è puramente...ehm...casuale...
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Questo è un filone di canti scherzosi che alludono alla proposta di matrimonio rivolta da un vecchio, di solito ricco, a una giovane che nella maggior parte dei casi rifiuta inneggiando alla libertà, o pensa di accettare sulla base degli innegabili vantaggi economici della scelta.In altri casi è un giovane a ricevere la proposta da una donna più anziana.
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Partiture:
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Trentino
arm. Armando Faes
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Veneto
arm. Valentino Donella
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Lombardia
arm. Giorgio Vacchi
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Birocc al va
arm. Giorgio Vacchi
SCTB
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Trentino
arm. Giorgio Vacchi
SCTB
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Veneto
arm. Gianni Malatesta
TTBB
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sabato 26 maggio 2007

The Musical Salvationist (2)

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L'esercito della salvezza è un'organizzazione cristiana evangelica non militare fondata in 1865. A volte è considerata erroneamente come un’organizzazione di carità e di servizi sociali; tuttavia, fa parte della chiesa cristiana tradizionale ed ha come relativi obiettivi: “L'avanzamento della religione cristiana come promulgamento nelle dottrine religiose.
Questo è un vecchissimo libro trovato in un mercatino delle pulci, che un po’ alla volta posterò.
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Partiture:
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11
SCTB
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12
SCTB
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13
SCTB
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14
SCTB
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15
SCTB
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16
SCTB
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17
SCTB
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18
SCTB
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19
SCTB
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20
SCTB
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giovedì 24 maggio 2007

Ambulanti





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Stagnini, seggiolai, spazzacamini, arrotini…ecc. ecc. Tutti accomunati da una caratteristica: La passione per le massaie loro clienti.
Arrivavano dai monti, dall’Oriente, da Trieste, da Piacenza o da chissà quale altro luogo e giravano per le strade del paese, annunciavano gridando la loro venuta e aspettavano che le donne uscissero di casa con eventuali lavoretti.Ecco allora che i doppi sensi a sfondo erotico si sprecano in queste cante che, diffuse dagli stessi ambulanti, sembra potessero avere anche una funzione sostanzialmente pubblicitaria.
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partiture:
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tre spazzacamini veneti
arm. Gianni Malatesta
TTBB
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arm. Giorgio Voltolina
SCTB
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arm. Loris Tiozzo
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un seggiolaio trentino
arm. Antonio Pedrotti
TTBB
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un arrotino toscano
arm. Claudio Malcapi
TTBB
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un altro trentino
arm. Renato Dionisi
TTBB
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uno stagnapadelle emiliano
arm. Giorgio Vacchi
TTBB
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arm. Giorgio Vacchi
SCTB
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dei calderari triestini
arm. Paolo Bon
TTBB
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e dei calderai emiliani
arm. Giorgio Vacchi
TTBB
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Siam calderai
arm. Giorgio Vacchi
SCTB
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e ci infiliamo anche un ortolano trentino
arm. Roberto Di Marino
SCTB

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martedì 15 maggio 2007

La guerriera

(Nigra 48)
“….Il riscontro di questa canzone si trova in Francia, nella regione della Lingua D'Oc, nella valle bearnese d'Ossau. Sventuratamente la canzone linguadochese non è intiera. Ma quel frammento è pre­zioso perché indica l'esistenza della canzone nel mezzodí della Fran­cia, dove io l'aveva appunto sospettata fin dal 1858.
Esistono in Francia altre canzoni sul tema di una ragazza che va a fare il soldato, ma non hanno punto che fare colla forma speciale di quella della Guerriera .
Questa invece ebbe una grande espansione in Portogallo, dove ha vita rigogliosa sotto i titoli di Donzella que vai à guerra, Dom Martinho de Avisado, Dona Leonor, Dom Carlos, Dom Ioào, Dom Bardo, Donzella guerreira ….”

“…. Il tema della nostra canzone si trova pure trattato nei canti popo­lari illirici, e vi è trattato in modo analogo, col medesimo processo e con molti tratti simili. Lo stesso tema è nei canti greci, ma senza alcuna analogia caratteristica.
Per noi il fatto importante si è che la canzone si trova nella mede­sima forma e coi medesimi tratti nell'alta Italia, nella Francia meri­dionale, in Portogallo e nelle isole Azzorre. In qual modo può spie­garsi la coesistenza di una e medesima canzone in questi vari paesi? Nella prefazione alle lezioni da me pubblicate nella « Rivista con­temporanea » sopra citata, io scriveva a questo proposito : « Qualun­que sia l'origine (della canzone), io penso che non altramente che dalla Provenza (presa qui nel senso di tutta la Francia meridionale) venne trasmessa alle due penisole, italica e iberica, passando poi colle prime crociate in Grecia e nei paesi slavi »…..”
Da "Canti popolari del Piemonte" - Costantino Nigra - Einaudi
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Partiture:
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arm. Pasquale Amico
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arm. Claudio Malcapi
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arm. Claudio Malcapi
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arm. Renato Dionisi
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arm. Lorenzo Donati
SCTB
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domenica 13 maggio 2007

Annuncio

Presto posteremo altre partiture.
Ma se qualcuno si facesse avanti per darci una mano...Aiutateci, in rete non c'è quasi nulla per coro popolare, solo madrigali villotte et varie...
Accettiamo volentieri anche qualche suggerimento

sabato 5 maggio 2007

La sposa morta

(Nigra 17)

Di questa patetica canzone pubblicai nel « Cimento » del 1854 una prima lezione piemontese, che ebbe l'onore d'una parafrasi poe­tica di Giovanni Prati e d'una traduzione in versi italiani di Antonio Peretti (1). Una lezione dell'alto Monferrato, una emiliana e una del basso Monferrato furono poi stampate da Giuseppe Ferraro, la prima nel 1870, la seconda nel 1877, la terza nel 1888, e una veneta dal Bernoni nel 1873 (2). Giuseppe Ferraro ne diede una traduzione italiana nel giornale d'Alessandria « Eco degli Studenti » del 1865.La canzone è sparsa in tutta la Francia in numerose lezioni. La prima delle due pubblicate da E. de Beaurepaire, e anche quella del­l'Atger (3) sembrano avvicinarsi piú di ogni altra alle lezioni piemon­tesi che si possono riassumere come segue. Gentil galante, che in alcune lezioni è soldato e viene in congedo per vedere la fidanzata o la sposa, sente sonar da lontano le campane. Va a casa, domanda della bella. Gli si risponde che è portata in chiesa per la sepoltura. Egli va in chiesa, ovvero va incontro al corteggio e interroga la morta. Le chiede un bacio. La morta risponde : — E come baciarvi? La mia bocca che era di rose e fiori, sa ora di terra. Il vostro anello l'ho ancora in dito, prendetelo, datelo ad un'altra e pregate Dio per me. Nella lezione dell'Atger la morta dice al fidanzato di dar l'anello alla sorella di lei e di amarla. — Le darò l'anello, egli risponde, ma non potrò amarla. Farò fare un romitaggio e là finirò i miei giorni. —In altre lezioni francesi, l'amante, vista la sposa morta, muore an­ch'esso (4). In quella pubblicata dall'Ampère, e nella seconda del Beaurepaire (5), ove sembra che ci sia confusione con altra canzone, la morta dice che è nell'inferno, dove c'è posto anche per lui se non si ravvede. La lezione pubblicata dal conte di Puymaigre, e quella stampata nella « Mélusine » (6) da F. Bonnardot, concordano colla monferrina e colla veneta, nella conclusione, che fa tornar l'amante al reggimento. In quella pubblicata da Decombe egli dice che vuol esser sepolto vicino alla morta (7).
La canzone, secondo il solito, dalla Francia del mezzodì s'infil­trò in Catalogna, lasciando anche qualche leggera traccia in Porto­gallo (8).Per la connessione che questa canzone può avere colla ballata an­glo-scozzese Lord Lovel e coi canti popolari d'altri paesi che hanno qualche relazione con quest'ultima, la miglior fonte di compara­zione è la prefazione alla ballata suddetta di Francis James Child (9). Il metro, colle solite deviazioni, è di nonari piani e tronchi con asso­nanza sui tronchi.
1 « Il mondo letterario », anno I, n. 33: Canti popolari del Piemonte recati in versi italiani.
2 Ferrara, C. pop. monf., 56; C. pop. di Ferrara ecc., 92; C. pop. del basso Monf., n. Il, p. 5. — Bernoni, C. pop. venez., IX, n. 6.
3 Beaurepaire, 52. — Atger, Poésies populaires en langue d'oc, Montpellier 1875, 21.
4 Arbaud, I, 117. — Smith, in « Romania », VII, p. 83.
5 Ampère, 36. — Beaurepaire, 53.
6 Puymaigre, Ch.-pop. mess., I, 67. — Mélusine », Il, 191.
7 Decombe, 212. — Altre lezioni francesi: Bladé, Ch. pop. de la Gasc., II, 73. — Guillon, 141. — a Revue des langues rom. o, luglio 1874, p. 249. — Bujeaud, I, 296.
8 Milá, Romancerillo ecc., 193, 319. — Briz, I, 135-39. — Almeida-Garret, 134. — Puy‑maigre, Romanceiro portug., 141-42. — Poesia popular gallega, in “ Romania”, VI, 69.
9 Child, III, 204-6.
Da "Canti popolari del Piemonte" - Costantino Nigra - Einaudi
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Un grazie a Max Rapezzi per il disegno originale.
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Partiture:
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Una versione della Val D'Aosta per coro maschile
arm. Antonio Pedrotti
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due versioni emiliane per coro maschile e per coro misto
arm. Giorgio Vacchi
SCTBB
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arm. Giorgio Vacchi
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arm. Giorgio Vacchi
SCTTBB
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Nella Somalia bella
arm. Giorgio Vacchi
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Il bravo soldato
arm. Andrea Caselli
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Cimitero di Santa Liberata
arm. Mario Fontanesi
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martedì 1 maggio 2007

Convegno notturno

(Nigra 76)
Le canzoni italiane, provenzali, francesi e catalane, che si aggi­rano sul tema della domanda per parte del galante d'un convegno notturno, possono dividersi in tre classi.
Prima classe. Convegno promesso e fissato, ma poi, all'atto, non concesso;
Seconda. Convegno promesso e accordato;
Terza. Nessuna promessa e nessuna concessione di convegno.Cominciamo da quest'ultima classe. Ad essa appartiene la lezione d'Oleggio, raccolta da Domenico Buffa e pubblicata da Marcoaldi col titolo L'onesta scortese'. Il galante va a passeggiare la sera sotto le finestre di Maria, bussa alla porta e chiede di entrare. Maria ri­sponde che non ha mai aperto di notte, né aprirà. È scalza, in carni­ciuola. Il galante stia di fuori finché sia giorno. Questi si adira. La ragazza dice, che se è abbandonata morrà di cordoglio. Ma l'onore le è caro quanto l'amore. Abbia pietà di lei. Allora il galante si rav­vede; vorrebbe far pubblica la di lei scortesia in lode del di lei onore. Le dà la buona sera. Domani porterà l'anello e la sposerà. È una bella e onesta canzone che fa onore al popolo che la canta. Fu ripro­dotta nel Nipote del Vesta-Verde di Cesare Correnti del 1856. Una lezione monferrina è nella prima raccolta del Ferraro, e una istria incompleta e scorretta, è in quella dell'Ive (1).
Uno strambotto, pubblicato da Casetti e Imbriani, offre, ma meno bene, la stessa situazione (2).
Alla seconda classe appartengono le lezioni veneziane pubblicate da Bernoni, la marchigiana da Gianandrea, la emiliana di Cento da Ferraro, l'umbra da Mazzatinti (3). In queste la donna si chiama Ca­tina, Catarina (in quella di Cento Bettina). Essa accorda il convegno, introduce l'amante in camera. La madre, o il padre, se ne accorge. Essa dice che è il fornaio di casa, o la sorella. E quando è rimprove­rata per aver introdotto l'amante, risponde : lasciate dire alla gente quel che vuole; io voglio amare chi m'ama.
A questa classe spetta pure la romanza catalana Don Ramon y Magdalena (4) .
La terza classe comprende tutte le piemontesi qui pubblicate, uno strambotto pubblicato da Casetti e Imbriani (5), e una guascona della raccolta di Bladé (6). Nelle lezioni piemontesi la bella Giuseppina, Giovanna o Caterina, richiesta dal galante, gli dà convegno per la sera in casa. Ma venuta la sera e arrivato il galante, non gli apre la porta, colla scusa che è scalza e in camiciuola, e che la madre, essendo il padre assente, dorme con lei. Il galante non ammette la scusa e si crede burlato. In qualche lezione c'è scambio d'acerbe parole.Nella lezione guascona, la bella Marion si ride malignamente del galante che è di fuori al gelo, coi ghiacciuoli alla veste. Essa gli dice : — Hai tu sentito l'usignuolo che canta la ture lan lure? Egli passa la notte al freddo. Hai tu sentito la ghiandaia e il rigogolo, che cantano la tran lan lare? Essi passano la notte alla rugiada. Così, mio povero Giuseppe, tu sei l'uccello di Marion; danza, se vuoi, in mezzo al ghiaccio, e cantami una bella serenata. — Altre lezioni fran­cesi, una della Franca Contea pubblicata da Buchon, una normanna da Ch. Benoist, una franco-brettone da Ad. Orain e tre bressane da Guillon (7) , partecipano un po' a tutte le tre classi. L'amante si pre­senta di sera o di notte alla porta della bella e chiede d'entrare. Essa risponde che non apre la porta a mezzanotte (o che non ha la chiave) e che c'è in casa, coricati, il padre e la madre. Vada sotto la finestra presso il di lei letto. L'amante ci va. È coperto di neve e ha fango fino ai ginocchi. La bella, mossa a pietà, va a prendere il mantello del padre per gettarglielo sulle spalle. Nella lezione normanna, il padre ode il discorso e minaccia la figlia di metterla in convento. Ma essa dichiara che non ci vuol andare e che preferisce, naturalmente, un uomo di suo gusto a tutte le vecchie devote del monastero. Nella le­zione della Franca Contea e nella franco-brettone l'innamorato si lagna che i cani di casa gli abbaiano contro, e par che dicano in loro linguaggio : garzone, tu perdi il tuo tempo. Questa e una delle bres­sane hanno poi finali diversi. La canzone è anche ricordata da Rathery (8).
1 Ferraro, C. pop. monf., 62. — Ive, 323.
2 Casetti e Imbriani, 1, 48.
3 Bernoni, Nuovi c. pop. venez., 9; Tr. pop. venez., 28. — Gianandrea, 279. — Ferraro, C. pop. di Ferrara ecc., 65. — Mazzatinti, 291.
4 Milà, Romancerillo ecc., 188.
5 Casetti e Imbriani, 1, 47.
6 Bladé, Poés. pop. de la Gasc., II, 196.
7 Buchon, 83. — « Romania », XIII, 433. — 329, 333, 399. — Rolland, Recueil ecc.,
v, I.
8 « Moniteur universel », 27 maggio 1853, n. 147.
Da "Canti popolari del Piemonte" - Costantino Nigra - Einaudi
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Partiture:
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Una versione emiliana per coro maschile
arm. Andrea Mascagni
TTBB
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Un'altra emiliana per coro misto a 6 voci
arm. Giorgio Vacchi
SCTTBB
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Una toscana per coro a voci virili
arm. Claudio Malcapi
TTBB
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due versioni per coro maschile appartenenti alla seconda classe del "Convegno notturno"
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e una trentina
arm. Luigi Pigarelli
TTBB
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The Musical Salvationist

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L'esercito della salvezza è un'organizzazione cristiana evangelica non militare fondata in 1865. A volte è considerata erroneamente come un’organizzazione di carità e di servizi sociali; tuttavia, fa parte della chiesa cristiana tradizionale ed ha come relativi obiettivi: “L'avanzamento della religione cristiana come promulgamento nelle dottrine religiose.
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Questo è un vecchissimo libro trovato in un mercatino delle pulci, che un po’ alla volta posterò.
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Partiture:
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1
SCTB
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2
SCTB
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3
SCTB
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4
SCTB
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5
SCTB
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6
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7
SCTB
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8
SCTB
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9
SCTB
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10
SCTB
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Composizioni d'autore


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Partiture:

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Marchetto Cara
SCTB
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Baldassarre Donati
SCTB
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Orazio Vecchi
STTB
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Luca Marenzio
SCTB
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G. Gastoldi
SCTB
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Adriano Banchieri
SCTBB
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Benedetto Marcello
SCTB
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G.B. Pergolesi
TTBB
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