Le partiture sono utilizzabili a soli fini didattici o di ricerca scientifica e senza scopo di lucro.
(art. 70, c. 1, L. 22 aprile 1941, n. 633, introdotto dalla L. 9 gennaio 2008, n.2, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n.21 del 25 gennaio 2008)

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venerdì 24 luglio 2015

Ivan Cobbe

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Pensieri di un amico
Leggo e rileggo più volte le pagine pulite, ariose e cristalline, di questa raccolta
dal titolo fascinoso ed emblematico che racchiude le “fatiche” musicali di Ivan Cobbe. Rincorro sui righi il susseguirsi armonico delle note, cantandole mentalmente. Mi avventuro tra le legature, i diesis e i bemolle, le dinamiche, i muti, i contrattempi, le fresche linee melodiche, le pause, gli accordi. Leggo e assaporo i testi scorrevoli, le parole pesate, la poesia, le concise ma intense spiegazioni che accompagnano ogni brano, le motivazioni e gli stati d’animo che hanno concorso a partorirlo e a plasmarlo. E penso che questo pregevole lavoro sia destinato a diventare davvero un importante – e per certi versi unico nel suo genere – pezzo di storia della Vallarsa. Una storia nuova, originale, viva e spumeggiante perché, anche se soffusa di una patina di velata nostalgia, da essa traspare tutta l’energia, la forza creativa e l’amore per la propria terra di un artista giovane e preparato, capace di scrivere parole mai banali, e su quelle parole costruire delle trame musicali, e quelle parole e quelle note, divenute finalmente canzoni, farle cantare al suo Coro: il Coro Pasubio.
Ambizione, bravura, tenacia, fantasia, pazienza, modestia, estro creativo, preparazione, autoironia: da queste pagine ricche ed eloquenti emerge in tutta la sua dimensione umana ed artistica la bella figura di Ivan, come lo conosco io, da sempre.
Ivan Cobbe, il Maestro, il compositore, il carismatico trascinatore di oggi, non era
ancora nei pensieri del buon Dio quando io e il suo papà Renato, accomunati da una grande passione per la musica ed il canto, ci cimentavamo negli astrusi “Vespri” e nelle ostiche Messe in latino delle spensierate domeniche della nostra fanciullezza. Qualcosa deve essere filtrato, dunque, nel DNA di questo giovane musicista che oggi ci regala, in questa preziosa raccolta, il succoso frutto del suo genio creativo. Sì, perché questo “è” un regalo, un dono di inestimabile valore per tutta la comunità di Vallarsa, per tutti gli amici amanti del bel canto, per tutta la coralità, trentina e non. Oggi più che mai, nel mondo corale , c’è un forte bisogno di “rinnovamento”; nel concepire il modo di fare coro, nell’educazione delle voci, nell’affinamento delle tecniche e, soprattutto, nella scelta dei repertori. E’ tempo di uscire allo scoperto, far sentire la “propria” voce, avere il coraggio di scardinare i vecchi schemi e lanciare proposte nuove, che, assieme al valore intoccabile della tradizione, rechino le sorprese, la freschezza e le novità delle tematiche dei tempi attuali.
Ivan Cobbe, alla guida del Coro Pasubio da ormai 12 anni, è stato coraggioso. Ha
percepito questa necessità e, con questo suo lavoro, che di certo non si chiude qui, ha inteso dare una identità precisa, chiara ed assolutamente nuova al gruppo dei suoi coristi, riuscendo soprattutto a trasmettere loro (premessa fondamentale per un rapporto costruttivo e fecondo tra maestro e coristi!) quello che lui ha e sente dentro di sé; rendendo partecipe chi ha di fronte, di ciò che egli prova nei momenti in cui nascono le sue creazioni: la passione, la gioia, la malinconia, lo scherzo, l’amore per il paese, i valori veri della vita, l’attaccamento alla famiglia, la bellezza della natura. E tutti questi stati d’animo, queste emozioni, questi sentimenti, affiorano in modo chiarissimo e quasi palpabile nei diversi brani di questo volume. Brani dalla costruzione semplice ed essenziale, ma estremamente impattante. Non si trovano virtuosismi, effetti speciali o astrusità armoniche nelle sue canzoni. Questi 18 ”pezzi” (che tra l’altro hanno il privilegio di poter essere gustati anche leggendone solo i testi) conservano dentro di loro il sapore frizzante e genuino della spontaneità, del “non inventato” e della realtà di ogni giorno. Sono sbocciati, limpidi e senza forzature, dal cuore di questo musicista, incantato dai ricordi e innamorato della sua terra. Noi, i “Montagneri zente de Valarsa”, siamo orgogliosi di sentirci un po’ protagonisti dentro queste entusiasmanti e fantastiche storie scritte da un nostro paesano, cantate dal nostro Coro, e immortalate in questo documento affinché anche altri Cori le possano cantare. 

Grazie Ivan!!
Ferdy Lorenzi
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Parole e musica
Ivan Cobbe
TTBB
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Parole e musica
Ivan Cobbe
TTBB
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Parole e musica
Ivan Cobbe
Elaborazione di Veronica Ciurletti
TTBB
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Parole di Ivan Cobbe
Musica di Stefano Grott
Elaborazione di Ivan Cobbe
TTBB
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Parole e musica
Jose Maria Cano
Armonizzazione di Ivan Cobbe
TTBB
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Parole e musica
Ivan Cobbe
TTBB
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Parole e musica
Ivan Cobbe
TTBB
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Armonizzazione di Ivan Cobbe
Ricostruzione di Umberto Campagna
TTBB
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Parole e musica
Ivan Cobbe
TTBB
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Parole e musica
Ivan Cobbe
TTBB
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Parole e musica
Ivan Cobbe
TTBB
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Parole e musica
Ivan Cobbe
TTBB
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Parole e musica
Ivan Cobbe
TTBB
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Parole e musica
Ivan Cobbe
TTBB
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Parole e musica
Ivan Cobbe
TTBB
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Parole e musica
Ivan Cobbe
TTBB
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Parole e musica
Ivan Cobbe
TTBB
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Armonizzazione di Ivan Cobbe
Ricostruzione di Umberto Campagna
TTBB
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4 commenti:

  1. Da quel che posso leggere dalle partiture mi piacciono questi brani di Ivan Cobbe. E' possibile avere anche qualche registrazione delle esecuzioni?
    Grazie.

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  2. Ah, visto ora che è il direttore del Coro Pasubio di Valdarsa... Allora posso cercare su Youtube. Grazie - annullate pure il mio precedente commento.

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  3. Per favore, volevo sapere dove e quando è nato il maestro Ivan Cobbe. Anche io sono maestro in Brasile. Grazie.
    Marum Alexander - marumalexander@gmail.com

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  4. Sono un ex corista nostalgico di ricordi e di emozioni,che ho riscoperto ieri grazie a un testo meraviglioso(sta tornando primavera) eseguito nella ormai storica rassegna del coro monte calisio di martignano dal coro ospite pasubio. Grazie Ivan cobbe, grazie di questo regalo carico ma delicato, come un profumo che si sente ma che non copre anzi, libera..... Solo emozioni. Alessandro

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